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Evento 2/7

Spazio ai margini presenta Profondissima

Intervista performata

 

Siamo arrivati al secondo appuntamento del ciclo di eventi del collettivo curatoriale Pépinièrs_coltivare le arti. In questo incontro di Spazio ai margini sono stati intervistati gli autori della rivista Profondissima: “Nella gabbia di matti ce ne sono tre che fanno più paura di tutti, Emanuele Cantoro, conosciuto anche come Faro per le sue illustrazioni, co-fondatore con Edoardo Cottafavi, in arte Cotta. A loro dopo poco tempo si è unito Martino Petrella, già Capitan Zanzibar.” Se nel primo evento si è dato spazio a chi non riesce a trovarlo o forse a cui non interessa l’inserimento convenzionale in determinate categorie, gli spazi virtuali di Attitudes stavolta hanno ospitato una realtà che ha trovato a forza di provocazioni, rischi di censura e veri e propri oscuramenti, umor nero, giochi di parole impertinenti (con un pizzico di odio per le pecore ndr) il suo dannatissimo spazio.

Due delle ragazze di Pépinièrs hanno messo a nudo – e non contro la loro volontà – gli autori della “rivista di carta”. Come delle brave cartomanti, a suon di domande randomiche pescate da un mazzo di tarocchi ad hoc, hanno scavato i segreti più reconditi e profondi di…Profondissima. A partire dal Manifesto-risposta alla chiamata “Spazio ai margini” dal titolo Non siamo di qui scritto, diretto e interpretato dalla redazione, o meglio i loro affascinanti alter-ego, Igor e Marika (corri a vederlo qui!).

Irriverenti, casinari e casinisti, caotici, bizzarri, audaci, festaioli, illustratori, ciclisti, pornoattori, drag queen, ambigui, strani, seducenti, perversi, boccacceschi, libertari, spinti, matti, insomma gente che non vuole prendersi sul serio e pur non facendolo riesce a creare community attraverso le arti, tutte, senza filtri, non sia mai che si escluda una sfaccettatura potenziale e possibile nel loro mondo. Non ci sono artisti di serie A e B, chiunque può e deve sorprendere con nuovi contenuti.

Sono arrivati al loro secondo numero dopo innumerevoli partecipazioni e collaborazioni ai Festival in giro per l’Italia proponendo progetti pazzi e performance ai limiti delle serate futuriste. Qui riportiamo un estratto-summa del loro editoriale: “L’inchiostro è il nostro liquido seminale”.

Touché.

Ecco alcuni stralci del Manifesto:

“Noi non siamo di qui! Il centro non lo abbiamo abitato, nel margine non abbiamo voluto prendere residenza!”

“Profondissima è un serpente che traccia da sé il proprio binario”

“Caratteristico dell’animale che richiama forme falliche è il serpeggiare”

“Profondissima ricerca la convivenza, per prima allarga gli orizzonti: dal fumetto al racconto, all’illustrazione, alla poesia, all’articolo, al lettore che ha la possibilità anche lui di inserirsi”

“[…] Ricerca altre forme; poi foglio dopo foglio crea un dialogo tra autori che abitano il centro e quelli che vivono il margine; esce dalla rilegatura per arrivare sui palchi dove si esibiscono i musicisti, vanno in scena i performer”

“Nel serpente che abita – o meglio passa per le zone intermedie – si crea un racconto scomodo per chi vive di solo centro o di solo margine, per chi non si sposta, per chi trova il vero, il buono e il giusto solamente nel proprio ghetto”

“Strisciamo verso la tana, ovunque essa sia”.

L’intervista è visibile sulla nostra pagina Facebook cliccando qui.