Art

Sedimento

Veronica Vassallo

 

C’è un momento in cui la pittura, la scultura, l’architettura, lo spazio, la forma e il colore si relazionano in un unico processo visivo. Quando essi si relazionano danno vita a nuove zone al cui interno germinano dei luoghi di registrazione complessa e ibrido tra materia e linguaggio, tra natura e cultura.

È Veronica Vassallo (Casteldaccia, 1994) l’artista la quale inaugura il nuovo polo espositivo a Palermo dedicato all’arte contemporanea La Siringe, nato dalla volontà di Davide Mineo, Enzo Calò e Gabriele Massaro con l’intento di costruire un contenitore che diventi a sua volta contenuto fluido, carico di energia e carattere.
La prima mostra personale di Veronica Vassallo, Sedimento, curata da Marta Matilde Acciaro, ci prepara a una sospensione usata per condurre una profonda riflessione visuale che si ha ogni volta che uno scultore tenta di unificare i vari aspetti spaziali di un’opera, oppure quando un pittore trova il colore per esprimere il giusto significato al posto esatto su una tela. Il titolo della mostra non è soltanto un richiamo al mondo naturale, ma anche una caratteristica che si sedimenta nei lavori dell’artista la quale, combinando diversi linguaggi senza che uno sia mediazione dell’altro, rievoca una forte tensione da creare forme e contenuti che si stratificano, si incrociano, si mimetizzano, «sviluppandosi in materiali differenti, bidimensionali, tridimensionali plastici, tridimensionali d’accoglimento bidimensionale come la carta da parati» (Marta M. Acciaro).
L’artista recupera e indaga elementi da strutture primarie che assorbono, elaborano ed infine interagiscono con il contesto in un processo per dare a ogni immagine una densità uniforme e completa laddove l’interazione e le relazioni che nascono tra le colonne, le sculture, le immagini presenti si uniscono con l’uso della pittura. «La riflessione sulla forma e sulla gestualità pittorica segna l’opera di Vassallo, nelle definizioni perfette degli angoli dei parallelepipedi, nelle giunture incerte delle sfere, nel graffio del pennello sulla parete costruita appositamente» (Eadem). Da qui Sedimento è caratterizzato dalla volontà di realizzare uno spazio totale in cui tutte le discipline artistiche convivono e interagiscono, riprendendo anche le lezioni dal Costruttivismo alla Bauhaus per rielaborarle in una versione potenziata del magnetismo del colore. Quando quest’ultimo si espande è il frutto di un avvicinamento reale e ideale di una zona messa in scena, di un luogo da percorrere e da abitare, anche semplicemente con lo sguardo laddove non è possibile. Quello che vediamo è un’estensione fisica e una forma metrica di una dimensione fisica ed emotiva, si tratta di un momento conoscitivo dell’altro e di conoscenza dello spazio e del tempo attraverso l’atto del camminare, del toccare, del guardare.
L’indagine dei fattori costruttivi dello spazio attraverso la pittura, la bidimensionalità e la tridimensionalità dell’installazione site-specific affronta l’interazione dei materiali attraverso pratiche e concettualizzazioni molto diverse che riguardano il contesto cosciente degli oggetti e la loro esperienza evolvendo il contenitore in un ambiente dinamico. In questa indagine, si cerca un metodo che consenta di arrivare al progetto e al design tramite una rigorosa analisi funzionale degli oggetti e degli edifici, proponendo forme acquisite dalle analisi delle funzioni alle quali l’organismo architettonico o l’oggetto d’uso è destinato.

Il contenuto viene analizzato e ridefinito prima che una vera risposta emotiva possa stabilirsi, poiché esso – il contenuto – è meno abituato alle emozioni testuali, quindi la risposta a un’emozione trasmessa dal testo è solitamente molto più forte e meno superficiale. L’artista contrappone un lirismo disorientante, sbilanciando il rapporto vincolante che unisce segno e significazione: ogni compensazione tra pieno e vuoto, ogni parvenza di equilibrio tra la concretezza fisica dell’oggetto e il suo appiattimento sulle superfici, viene spostata in favore della controparte latente, che, lungi dall’essere mero simulacro, diventa corpo e acquista un inedito spessore, sia materico che concettuale.

La mostra è visitabile fino al 30 novembre 2021 su appuntamento via mail oppure via Instagram.

Fotografie de La Siringe, © Courtesy La Siringe & L’artista