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Intervista ai Nuovo Cinema Casalingo

 

 

Presentateci il vostro progetto… Perché Nuovo Cinema Casalingo?

Nuovo Cinema Casalingo è una casa di produzione video indipendente. Il nome nasce nel 2009, nella cameretta di un giovane documentarista (M.M).
Prima di quel momento avevamo già fatto alcuni esperimenti, mentre il primo video sotto questo nome fu purtroppo inghiottito dal web e mai restituito. Siamo andati avanti con una videocamera regalata per natale, tra salotti di amici, garage, boschi, ecc.
Con noi collabora una renna di plastica, usiamo molto nastro adesivo e cartoncino. Siamo affezionatissimi. Abbiamo anche scritto un dogma (ispirandoci al “dogma 95” di Lars von Trier), che prevede la produzione di video ad impatto zero sull’ambiente e sul portafoglio, tutto descritto nel video “Manifesto Generazionale – Manifiesto Generacional”. Per il resto, saltavamo le lezioni di matematica per costruirci una coscienza alternativa.

Siete tutti giovanissimi, appena diplomati al liceo… eppure il vostro progetto è ben strutturato e dinamico: enfant prodige?

Mah… siamo maggiorenni e vaccinati…. in realtà potremmo fare molto di più di quello che facciamo, la pigrizia è una componente essenziale dei nostri lavori. Organizziamo i vari set anche pensando al dopo riprese, ci ritroviamo sempre a dover girare tutto di corsa e ad improvvisare, su questo siamo molto infantili.


C’è stato un momento importante o un’incontro significativo che ricordate come di svolta in questi anni?

I momenti importanti sono stati due.
1) Quando abbiamo conosciuto Mauro Maugeri. Una sera, alla sede di Mistero Buffo, ad Acireale.
2) Quando abbiamo conosciuto Arthur Erwin. Una mattina, nell’aula magna dell’Accademia di Belle Arti di Catania.


Ultimamente, invece, su cosa state concentrando la vostra attenzione? Che progetti ci sono in cantiere per i prossimi mesi?

Ultimamente stiamo lavorando ad un corto in animazione, fatta eccezione del finale che è girato a Nicolosi ed ha come protagonista il nostro professore universitario Arthur Erwin. E’ la storia di un lupo che nella città dove vive con la famiglia viene discriminato a causa della specie, un po’ come il siciliano che va a vivere al nord.
Continuiamo con la rubrica NCC-DOC, che raccoglie video interviste fatte a persone che meritano più visibilità di quanta possiedono, nei limiti della nostra. Stiamo per finire “Il fotografo”, corto/mediometraggio che ormai ci trasciniamo da un po’ e che è la storia vera di un fotografo con principi puri nei confronti della fotografia, in questo periodo in cui tutti siamo fotografi.


Che ne pensate dell’arte contemporanea siciliana?

Il panorama artistico siciliano è spesso nascosto, poco valorizzato e poco conosciuto, soprattutto nella nostra fascia d’età.
Ci capita di scoprire artisti che magari vivono nella nostra stessa città, che hanno una capacità e un passato importante, ma che sono conosciuti solo all’interno di un circuito chiuso. Ho paura che in Sicilia l’arte rimanga tra gli artisti.

 

 

 

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