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Photoroad Open Air & Site Specific:

il festival fotografico di Gibellina

 

Si è aperto a fine luglio il festival fotografico biennale nella città del Belìce; dalla sua “rinascita” Gibellina ha accolto artisti e personaggi visionari. Parliamo di questa edizione del Gibellina Photoroad con la direttrice e ideatrice Arianna Catania (nel video in calce) e con Alessandra Calò una delle artiste di quest’anno.

 

“[…] Desidero tanto rivedere Gibellina dopo più di quarant’anni; è un luogo che mi è rimasto sempre nel cuore. Sapere che le mie fotografie oggi sono esposte qui, per la prima volta dopo tanto tempo, mi emoziona molto […]”

 

Con le parole che Mimmo Jodice ha voluto donare, attraverso una lettera a Gibellina e al festival Gibellina Photoroad, tramite la voce commossa della figlia che lo ha rappresentato durante l’inaugurazione della mostra Il paesaggio del pensiero, Gibellina 1980/1981/1982, presso il MAC Museo di Arte Contemporanea “Ludovico Corrao”, si è ufficialmente aperta la quarta edizione del Gibellina Photoroad Open Air & Site Specific. Tra il 28 e il 30 luglio di quest’anno, un circuito-percorso molto ricco, ha visto coinvolto il territorio della città di Gibellina Nuova con luoghi come Palazzo Di Lorenzo e la Fondazione Orestiadi.

 

Inaugurazione della mostra di Mimmo jodice al MAC di Gibellina il 28/07/2023

 

L’appuntamento biennale del Festival (visitabile fino al 30 settembre 2023) vanta la presenza di artisti fotografi, provenienti dall’Italia e dal mondo che, attraverso il tema alterazioni, hanno pensato e prodotto, in alcuni casi, anche opere site-specific, ideato e diretto da Arianna Catania. Il tutto foriero di collaborazioni fondamentali tra artisti, istituzioni e i cittadini di Gibellina che, con la loro costante partecipazione durante ognuna delle inaugurazioni, dei talk, degli eventi multimediali, hanno dichiarato di esserci ed avere a cuore il patrimonio artistico che appartiene loro da tutti questi anni.

 

Considerevole presenza, durante l’inaugurazione del 28 luglio 2023 al MAC – Museo di Arte Contemporanea “Ludovico Corrao”, è stata quella di un accurato plastico che ricostruisce la città di Gibellina, quella distrutta dal terremoto del 1965 e realizzato da Carlo La Monica; le sue vie, le sue pendenze si mostrano in una commistione di orgoglio per chi lo ha realizzato e di studio.

La città di Gibellina, la storia della sua nascita/rinascita nella collocazione attuale, l’evolversi di un progetto di dimensioni così importanti in un’area della Sicilia così connotata, la presenza del Grande Cretto di Alberto Burri, sono tutti elementi che hanno sì un fascino significativo, ma che certamente operano su più livelli; uno tra questi è indubbiamente la cultura.

 

Talk “fotografiavspazio aperto” al Sistema delle Piazze di Gibellina il 28/07/2023.

 

Ritrovare lungo le strade di Gibellina Nuova installazioni di artisti come Mendini, Rotella, Consagra, Accardi, e ancora Paladino, Quaroni, Melotti, Schiavocampo, e tanti altri, conduce in una dimensione dentro la quale l’arte non è più quella immane e noiosa sconosciuta, terribile e incomprensibile, ma è dimensione familiare, vicina, una convivente non reticente e che attrae. Un modo per “orientarsi” anche, spunto che viene offerto dal pensiero di una delle artiste che hanno partecipato al Festival con la mostra χθόνιος presso Palazzo di Lorenzo, Alessandra Calò che lavora sperimentando i linguaggi della fotografia e acquisendo materiali di archivio che poi rielabora.

 

Se la città vecchia di Gibellina è un’opera (sigillata grazie all’intervento artistico di Burri), la città nuova può essere considerata un cantiere artistico in continuo mutamento.

Infatti, a mio parere, non può che essere un segno ed un segnale l’arrivo del Photoroad.

Gibellina non è una città a misura d’uomo ma a misura d’arte. Nella città dell’uomo ne perdiamo le tracce (strade troppo larghe, marciapiedi troppo stetti, piazze smisurate ed una quantità sproporzionata di abitazioni non abitate) ma riusciamo ad orientarci grazie alle opere installate nei diversi luoghi.

Perchè quindi non continuare ad immaginarla una città ideale, un cantiere dove far nascere e far succedere nuove cose?Se da un lato esiste già un imponente patrimonio artistico lasciato dai grandi (Consagra, Melotti, Mendini, Venezia, Pomodoro…) troverei molto interessante la vocazione della città stessa a museo.

Dalla stessa sua definizione – Photoroad Open Air & Site Specific – il Festival ideato e diretto da Arianna Catania potrebbe essere la chiave per ricominciare a pensare alla re-iscrizione del senso della città: un luogo di ispirazione attraverso cui creare arte contemporanea.

A pensarci, potrebbe essere una catena infinita dove, ancora una volta, reinterpretando la storia e i materiali d’archivio non si intende rievocare il passato ma proporre nuove visioni sul reale.”

 

 

E sono proprio le parole “visioni” e “reale” che danno davvero lo spunto giusto per la lettura di quanto e di quello che è questa realtà della valle del Belice; con le su rotture, con le strade da pulire, con le infrastrutture da potenziare, con l’intero parterre di problematiche di una città, ma con la chiarezza di una identità interiore talmente forte che non può e non deve essere ignorata. Non ci sono eroi in questa storia ma solo ed esclusivamente le intenzioni di puntare allo sviluppo, alla crescita, all’inclusione, sia umana che territoriale. Quello che il Festival di Gibellina Photoroad Open Air & Site Specific genera e porta dentro e fuori il territorio della città è vero e proprio fermento, che spazza via l’arsura estiva in nome della cultura e della collaborazione e dell’arte visiva, installativa, multimediale; accentratrice assoluta di tutta l’attenzione.

 

credits: Gibellina Photoroad

 

In occasione del Gibellina Photoroad Open Air & Site Specific, abbiamo realizzato una video intervista alla direttrice e ideatrice del Festival, proprio nei giorni di inaugurazione del progetto biennale, Arianna Catania che riproponiamo di seguito.

 

 

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