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Intervista a Lorenzo Cantarella di Creative Room Art Gallery di Roma
di Redazione

Come e quando nasce Creative Room Art Gallery di Roma? Chi è Lorenzo Cantarella?
Creative Room Art Gallery nasce nel febbraio del 2008 con lo scopo di promuovere artisti emergenti nel mercato dell’arte italiana.
Io (Lorenzo Cantarella) sono nato a Roma nel 1983, ho fatto studi d’arte a Bologna e poi ho collaborato con la sede parigina di Christie’s. Dopo una serie di esperienze lavorative ho deciso di aprire una galleria tutta mia a Roma dove ho cominciato un percorso espositivo dedicato esclusivamente ad artisti emergenti. Con il passare degli anni, ho iniziato ad approfondire anche il campo dell’arte del ‘900 italiano. Oggi, dunque, io (Lorenzo Cantarella) lavoro con artisti emergenti e del ‘900 Italiano .

Cosa vuol dire oggi, “fare il gallerista” in Italia? Quali caratteristiche sono fondamentali per fare questo lavoro?
Fare il gallerista in Italia vuol dire accettare il tempo storico che si sta vivendo e capire che il lavoro stesso del gallerista è molto importante per il mercato dell’Arte. Lo studio non deve essere mai abbandonato e sopratutto bisogna saper distinguere artisti e non artisti. La cosa fondamentale per fare questo lavoro è la vera passione per l’Arte.

In occasione della Decima Giornata del Contemporaneo, organizzata da AMACI, lei ha co-organizzato insieme alla Fondazione La Verde la Malfa – Parco dell’Arte, la mostra personale di Gianluca Cavallo, “La Giostra d’Ismaele” a cura di Giuseppe Ingaglio. Ci racconta quest’esperienza?
Brevemente: è stata una bella esperienza che ripeterei! Professionalità e qualità sono state le parole d’ordine del progetto. La rassegna stampa e il numeroso pubblico accorso per l’opening sono la riprova di quanto detto. Mi interessa molto far conoscere gli artisti che rappresento anche in altre regioni oltre il Lazio e questa esperienza siciliana è stata davvero positiva. La Fondazione, sebbene si trovi in periferia, gode di una location molto suggesta, quanto alle opere di Gianluca Cavallo, lascio che siamo le stesse immagini dei lavori in mostra che ho selezionato per questa intervista a parlare di se e dell’artista.

Non è la prima volta che si confronta con il sistema dell’arte siciliano, visto che ha partecipato ad alcune edizioni della fiera d’arte “Art Factory”, organizzata da Daniela Arionte. Cosa pensa della scena artistica e del pubblico locale?
Per quanto mi riguarda in Sicilia mi sono sempre trovato bene so, per esperienza, che i Siciliani sono appassionati e conoscitori d’Arte. Spero di poter approfondire ancora di più lo scenario siciliano, non solo tramite la fiera, ma anche tramite altri eventi simili a quello fatto con la Fondazione La Verde la Malfa – Parco dell’Arte.

Quali consigli darebbe a chi volesse intraprendere la sua stessa carriera?
Semplicemente capire che quello del gallerista è un lavoro molto serio e molto difficile. Non basta saper comprare e vendere ma bisogna veramente crederci sopratutto in Italia. E, ovviamente, la passione non solo per le opere in se ma per tutto quello che gira intorno al mondo dell’Arte.

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(1) Gianluca Cavallo, Piramide, 2013, marker su carta, 50 x 70 cm.
(2) Gianluca Cavallo, Atlantide, 2012, inchiostro su carta, 45 x 63 cm.
(3) Gianluca Cavallo, Onde, 2013, inchiostro su carta, 45 x 63 cm.
(4) Gianluca Cavallo, Sottobosco, 2012, inchiostro su carta, 45 x 63 cm.

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