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100 pecore e 1 montone

Sebastiano Zafonte al nuovo spazio Parentesi Tonde )( di Palermo

 

 

Crediti fotografici spazio Parentesi Tonde )(

 

Con questo lavoro site-specific dal titolo “100 pecore e 1 montone” lo scultore madonita Sebastiano Zafonte inaugura lo spazio espositivo )( Parentesi Tonde: un nuovo artist run space nato per volontà di un gruppo di giovanissimi professionisti. Si tratta di un cubo irregolare composto di lana bianca, incastonata all’interno di una rete metallica che quasi stenta a contenerla e di campanacci fissati nel soffitto. Sul pavimento dell’installazione troviamo un tappeto che nasconde un mucchio di lana di colore scuro che rappresenta il montone, pecora nera che vive un’altra dimensione rispetto al gregge intrappolato dalla rete: un artificio realizzato dall’uomo. L’accorgimento di nascondersi sotto un tappeto evoca un agire più nobile rispetto a quello di chi si fa intrappolare nella rete metallica, prodotto seriale che simboleggia la massificazione.

 

Crediti fotografici spazio Parentesi Tonde )(

 

L’effetto dell’opera è immersivo, coinvolgente ma non claustrofobico, conduce quasi a un’altra dimensione per via anche degli odori sprigionati dagli elementi che contiene: un effetto di suggestione che fa pensare a Respirare con l’ombra di Giuseppe Penone, in mostra al Castello di Rivoli e al museo Pompidou, in cui reti metalliche che formano dei grandi rettangoli contengono cumuli di foglie e relegano al di fuori una coppia di polmoni dorati.

Zafonte chiude il volume dello spazio dello spazio creando un nuovo ambiente caratterizzato da una sporgenza che da una quota più alta conduce lo sguardo al tetto dell’opera. Essa è sapientemente realizzata e crea un effetto molto naturale quasi come fosse la fine della corsa del collassamento della parete di una caverna.

 

Crediti fotografici spazio Parentesi Tonde )(

 

I ciuffi di lana all’interno della rete sono intrappolati, pochi di essi sporgono. Questo effetto di chiusura, contrasta con i grandi campanacci arrugginiti che pendono dal soffitto. Essi sono disposti in modo irregolare creando quasi una sorta di costellazione e In alcuni è posta una lampadina che li fa diventare delle parabole che modulano la luce calda ed emanano un fascio soffuso, naturale non disturbante.

Si mette in mostra il rapporto tra massa e dimensione individuale, vista come una condizione libera ma permeata da ansie e inquietudini.

 

L’esposizione, curata da Doriana Bruccoleri, è visitabile sino a martedì 12 aprile 2022, su appuntamento.