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Schietta o Maritata

Andrés Aparicio Castellano in mostra nello spazio )(

 

Formatosi a Siviglia, dopo un periodo passato in erasmus a Palermo, rimanendone molto attratto, decide di restare in città. La sua permanenza, però, non si limita a un semplice soggiorno, vuole percepire a fondo i modi di vivere caratteristici degli ambienti che  tramandano sistemi e forme di comunicazione  in rapporto divergente alle logiche della appiattente globalizzazione.

Ne è un esempio il mercato della Vucciria, luogo identitario di Palermo,  connotato ancora oggi da enigmatici elementi quali: l’icona laica scultorea del Genio di Palermo, il coccodrillo che i locali del posto a turno appendono al tetto, quasi fosse un rito magico propiziatorio, essendosi perduta nel tempo la originaria funzione all’interno delle botteghe degli aromatari, gli speziali presenti nel quartiere.

Aparicio Castellano porta nello Spazio )( un “pezzo” di Vucciria personificato nella figura di Rocky, lo storico meusaro di Piazza Caracciolo che, col suo banchetto sormontato da un grande ombrellone rosso acceso, diventa il soggetto attorno cui incentra la narrazione. Per farlo ricrea alcuni stimoli visivi che può avere un fruitore del mercato: il ponteggio, i lambris pieni di graffiti che si scontrano con gli alti e sovrastanti cartelli di divieto di affissione. In fondo al ponteggio che crea un cono ottico si trova una porta leggermente socchiusa su cui è raffigurato un ombrellone dietro cui si intravedono una scomposizione del volto del Genio e, in basso, il coccodrillo.

 

 

Il titolo della mostra fa riferimento alla frase che pronuncia Rocky quando gli si ordina un panino: “la vuoi schietta o maritata”? Frasi che Aparicio Castellano annette all’universo magico propiziatorio che circonda il mercato. Infatti osserva attentamente la figura del meusaro, che si alterna col figlio diventato un competitor in merito alla bontà del panino ed esplicita questa dualità nell’ opera posta entrando a destra in cui vi sono due ombrelloni che personificano padre e figlio divisi da un setto centrale.

Aparicio Castelano  porta in mostra queste intime suggestioni attraverso la rappresentazione trasfigurata, forte, fisica e sintetica, di spazi e oggetti  per narrare legami antichi e profondi fra uomini e luoghi della vita.

La mostra curata da Mario Bronzino è visitabile su appuntamento sino all’uno agosto 2022.