Art

Versoterra

un nuovo progetto per il territorio

 

È stato da poco presentato al pubblico il progetto di Planeta Cultura per il territorio Versoterra | Earthwards, un’idea puntuale che coniuga arte e ambiente a cura di Valentina Bruschi con il coordinamento di Vito Planeta, frutto della collaborazione con Fondazione Merz, ZACentrale, Suq. Magazine – Unconventional Sicily, Radiceterna, Meeraqui, tutti partner dell’evento.

 

Due le location in questione entrambe immerse in una suggestiva campagna siciliana: la cantina Planeta Dispensa nel territorio di Menfi (AG) e Planeta Ulmo, un baglio del ‘500 tra i vigneti che si estendono sulle sponde del lago Arancio a Sambuca di Sicilia (AG).

Versoterra è un progetto in stretta connessione con l’arte ed Ignazio Mortellaro è il primo artista invitato ad esporre all’interno della Casina dell’Ulmo, spazio rurale ripensato per il contemporaneo, Corpo Fragile ne inaugura la stagione espositiva.

Un’accoglienza impeccabile quella della famiglia Planeta, baluardi nel settore del vino, la cui filosofia produttiva si basa sulla pratica di viticoltura sostenibile ed offre un’esperienza che coniuga arte, natura, cucina e vino. La Cantina Planeta Dispensa per l’occasione si presta ad un allestimento editoriale e fotografico a cura di Suq. Magazine – Unconventional Sicily con testi di Leonardo Caffo e fotografie di Valentino Bellini e Carmelo Stompo; tra vini pregiati il pubblico è invitato a consultare le copie della rivista, pagine dedicate che svelano l’identità di una terra dinamica scegliendo di farlo attraverso il viaggio alla scoperta dei luoghi meno convenzionali e più inesplorati della Sicilia, raccontati da autori narranti e dallo sguardo di fotografi professionisti.

In display anche i cataloghi di Viaggio in Sicilia che raccontano il progetto di residenza nomade ideato da Planeta, diretto e curato da Valentina Bruschi nato dalla collaborazione con artisti internazionali e giunto alla nona edizione.

La tematica calda e attuale dell’antropocene, la desertificazione ma anche la rigenerazione dei luoghi e del pensiero sono tra gli argomenti discussi durante il talk Il deserto delle sirene, moderato da Valentina Bruschi e a cura di Suq. Magazine, con la partecipazione del coordinatore Francesco Blancato e con un intervento di Giuseppe Barbera, scrittore e professore emerito di Colture arboree all’università di Palermo, autore dei libri tra i quali Agrumi una storia del mondo, Antropocene agricoltura e paesaggio, Il giardino del Mediterraneo.

 

Versoterra Opening, Planeta Ulmo, photo credit Maria Lo Meo.

 

A proseguire questo unicum narrativo e fulcro del programma di Versoterra, l’installazione di Ignazio Mortellaro nello spazio in pietra viva della casina dell’Ulmo, dodici vasche basculanti in leghe metalliche riempite con sabbia di quarzo da cui emergono delle minuscole ossa fuse in ottone, vertebre di volpe trovate e raccolte dall’artista e ripensate come unità di misura, quella dell’acqua che ha bagnato il territorio di Sambuca durante un anno intero. La pratica artistica di Ignazio Mortellaro sembra reggere il peso del tempo e racchiude in sé una cura scientifica e un sussurro ancestrale. Un lavoro di profonda riflessione sul clima, sulla terra e sul corpo che svela una grandissima fragilità, da qui Corpo fragile, nato per disseminarsi e farsi paesaggio.

 

Ignazio Mortellaro, Corpo fragile, Casina dell’Ulmo, Versoterra opening, Photo Credit Maria Lo Meo.

 

A concludere l’esperienza, un dj set di sonorità mediterranee ed elettroniche selezionate da Bluemarina in collaborazione con Meeraqui, un momento unico di sinergia tra il luogo e le persone tra i vigneti dell’Ulmo.

Un progetto di ampio respiro che favorisce le collaborazioni tra diverse realtà sensibili a tematiche comuni con un programma in itinere che abbraccia il delicato rapporto tra essere umano e territorio e ne favorisce il bilanciamento, spingendosi verso dinamiche sempre più sostenibili in quei luoghi in cui sentire il vento e percepire l’odore del suolo non è un utopia, tra percorsi di vino e cultura, Versoterra ci accompagna nuovamente a rapportarci con gli ambienti che abitiamo sentendoci sempre ospiti in cui per ristabilire una relazione con la terra c’è bisogno di osservare, ascoltare e nutrire.

 

 

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Planetawinery (@planetawinery)