ArtDesign@Crystalbridges.org, Yayoi Kusama

Creare all’infinito:

Louis Vuitton attraverso gli occhi di Yayoi Kusama

 

Una rinnovata collaborazione che vedrà le creazioni iconiche della Maison contaminate dai celebri e ripetitivi motivi dell’artista giapponese, arricchendole di fantasie, colori e pattern.

 

A dieci anni dalla prima collaborazione con le borse disegnate dall’allora direttore creativo Marc Jacobs, Louis Vuitton ritorna nell’infinito mondo eclettico e geniale di Yayoi Kusama, artista poliedrica giapponese, tra le più influenti del nostro tempo, per dare vita ad una nuova special capsule collection dal nome “Creating Infinity”.

Considerata la più grande collaborazione con un’artista mai realizzata dalla maison francese, il progetto  intende celebrare l’arte, l’audacia e la maestria artigianale, cercando di dare forma ed espressione alle “immaginazioni dell’infinito” di Yayoi Kusama nei pezzi iconici di Louis Vuitton, in un autentico scambio creativo tra il mondo del fashion e quello artistico.

Circa 450 pezzi – tra abiti, borse, scarpe, fragranze e accessori – sono rivisitati, contaminati dagli elementi distintivi dell’artista visionaria come Infinity Dots, Painted Dots, Psychedelic Flower e Metal Balls, riempiendoli di colore e allegria, ricreando un dialogo infinito, quasi “ossessivo”, tra il classico monogramma LV e i motivi di Kusama.

 

Louis Vuitton for Yayoy Kusama - Bella Hadid

Louis Vuitton for Yayoy Kusama – Bella Hadid | Credits louisvuitton.com

 

Yayoi Kusama, l’artista dei pois

Principale ossessione dell’artista sono punti e pattern – frutto di allucinazioni uditive e visive che ha avuto fin da bambina – vengono ripetuti all’infinito, invadendo completamente lo spazio di tutto ciò che la circonda. Tele, tronchi d’albero, intere stanze e persino persone sono state tavolozza della sua arte.

 

@Hayo Magazine, Kusama Museum Tokyo

 

Da donna di umili origini del Giappone rurale degli anni 30 ad artista visionaria di fama internazionale: Yayoi Kusama è riuscita con coraggio e forza, a raccontare tramite l’arte, quale suo unico antidoto, il suo disagio psichico, la sensazione di smarrimento, l’ansia personale che da sempre la accompagna.

Il mio lavoro artistico è espressione della mia vita, in particolare della mia malattia mentale” ha dichiarato l’artista.

La sua arte riesce a fondere completamente il legame tra realtà e percezione, attraverso colori psichedelici, pattern ripetitivi, visioni allucinate, non proponendo una sua visione della realtà ma modificando la realtà stessa, conducendo lo spettatore nel bizzarro mondo di Kusama a vivere le sue stesse emozioni.

Tra le opere più famose di Yayoi Kusama vale la pena citare:

  • One Thousand Boats Show“ : una barca a remi in legno rivestita da oggetti a forma di fallo realizzati in tessuto che venne presentata nel 1964 presentò alla galleria di Gertrude Stein;
  • La prima performance del 1966 in cui si sdraiò su un marciapiede della East 14th Street attorniata da pois e falli;
  • Kusama Happenings”: performance artistiche tra le strade di New York che prevedevano uomini e donne nudi, ricoperti da pois, intenti in atti sessuali espliciti, con l’intenzione dichiarata di smontare i limiti dell’identità, della sessualità e del corpo, confini che lei stessa ha dovuto affrontare come artista donna in una società dominata all’epoca dagli uomini;
  • Narcissus Garden” l’indimenticabile performance che portò scompiglio alla Biennale di Venezia. Presentandosi senza nessun invito, Yayoi Kusama installò ben 1500 sfere specchianti proprio davanti al Padiglione Italia, con tanto di cartelli con la scritta “Your Narcisism for Sale”;
  • Infinity Mirror Room”: l’istallazione immersiva dove lo spazio della stanza, ricoperto da falli bianchi ricoperti di puntini rossi, sembra moltiplicarsi nelle infinite riflessioni che le luci subiscono rifrangendosi negli specchi applicati alle pareti.

 

Yayoi-Kusama-Infinity-Mirror-Room-–-Phallis-Field-1965-Installation-mixed-media.jpg

Yayoi Kusama, Infinity mirror room. Phallis Field, 1965, Installation.

 

Un linguaggio visivo e coinvolgente a livello globale

La collaborazione tra Vuitton e Kusama è riuscita inoltre a dare vita a numerose iniziative internazionali, coinvolgendo a livello globale le migliori boutique del marchio e le più importanti billboards in circolazione, come ad esempio il robot con le sembianze dell’artista nipponica che dipinge i suoi pois in vetrina nello store di New York sulla Fifth Avenue oppure le enormi immagini in 3D che campeggiano sovrastando tutto e tutti a Tokyo. Senza dimenticare l’enorme istallazione sullo splendido palazzo degli Champs-Elysées che ospita la bellissima boutique della maison a Parigi, ricoperto dai pois colorati e da una gigantesca Yayoi Kusama che li dipinge direttamente sulle mura dell’edificio.

 

 

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Anche Milano è stata coinvolta in questo progetto, con la riapertura dell’ex Garage Traversi, chiuso da oltre 20 anni e riportato a nuova vita, in un allestimento immersivo ispirato all’arte e ai motivi ricorrenti dell’artista giapponese. Il brand ha inoltre lanciato diverse iniziative online, tra cui la creazione di filtri Instagram e Snapchat ispirati ai motivi caratteristici di Kusama.

Per maggiori informazioni visita qui.

Più che uno scambio creativo, si tratta di una vera e propria invasione di colore che contaminerà inoltre un secondo drop della collezione, di cui non si conosce ancora il contenuto, programmato per il 31 marzo prossimo.

 

In copertina: Yayoi Kusama, © crystalbridges.org.