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Digital victim:

la moda nel ciclone del metaverso

 

Il 2021 è stato l’anno del boom digitale in cui anche i settori più conservatori hanno fatto capolino alle soglie del Metaverso. Il termine, entrato nel linguaggio dei più con la recente decisione di Zuckemberg di cambiare Facebook in “Meta”, si riferisce ad una realtà virtuale condivisa in cui chiunque può accedere e diventare parte attiva dei contenuti digitali e non essere più un semplice spettatore.

L’idea di entrare in Matrix sembrerebbe così possibile attraverso un avatar, il nostro alter ego digitale, con cui godere di qualunque esperienza possibile: viaggi, visite museali, perfino un giro tra i negozi virtuali, provando e acquistando i capi più in trend dell’anno.

Già con il 2020 si è registrato un aumento vertiginoso delle piattaforme digitali – e qui vi rimando al link dell’editoriale di gennaio, qualora ve lo foste perso! 

A distanza di poco più di un anno la nuova frontiera sembra essere rappresentata dallo shopping nel metaverso, in cui attraverso gli NFTs (non-fungible tokens) è possibile acquistare la proprietà del capo.

L’arte e l’alta moda, da sempre all’inseguimento dell’ unicità ed esclusività, non si sono certo fatte scappare un’occasione del genere.

Cosa c’è di più unico ed appetibile di un prodotto in edizione limitata di una grande maison?

 

 

Ad ottobre 2021 Dolce e Gabbana ha venduto all’asta 7 dei 9 capi in NFT della sua prima collezione virtuale Genesi per 5,7 milioni di dollari. Tanto assurdo, quanto (ir)reale, uno dei pezzi è “The impossible Tiara” che, come si legge dall’account twitter di Dolce&Gabbana, è una coroncina digitale composta da “gemme che non si possono trovare sulla Terra e 50 diamanti extraterrestri” acquistati a 99.90 ETH (circa 300mila dollari) da uno dei collezionisti più attivi della scena di nome Pranksy.

Givenchy in collaborazione con lo street artist messicano Chito, ha trasformato 15 artwork già esistenti in NFT destinati all’asta sul marketplace OpenSea, i cui ricavi andranno al sostegno della fondazione Ocean Cleanup.

Il debutto di Balenciaga e Louis Vuitton è avvenuto attraverso app di gaming: la prima lanciando la linea di abiti e accessori per Fortnite, mentre LV creando un videogioco interattivo (link qui!)

Le possibilità nel metaverso sembrerebbero davvero senza limiti, a dimostrarlo è lo stilista Philipp Plein che, primo tra tutti ad accettare criptovalute come mezzo di pagamento nei suoi store fisici e online, ha di recente acquistato un ampio terreno virtuale in Decentraland per la realizzazione del Plein Plaza, una proprietà immobiliare che verrà progettata insieme al digital artist Antoni Tudisco e ospiterà vari spazi di intrattenimento come negozi, un museo d’arte, hotel e residenze di lusso.

 

 

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Non sono coinvolte solo le grandi maison, dalla rinnovata piattaforma interattiva The World of Vogue Talent sono state lanciate due novità che vedono coinvolti brand di nuova generazione e l’opportunità per studenti e giovani talenti nel campo della moda di incontrare coach e recruiter specializzati all’interno di apposite stanze digitali.
Per la prima volta il progetto Vogue Talent, in collaborazione con THE DEMATERIALISED, marketplace per fashion NFTs, ha dato vita ad una Digital Capsule Collection di 500 capi firmati da Cormio, Federico Cina, Vivetta, Niccolò Pasqualetti e Marco Rambaldi, andati all’asta lo scorso settembre e finiti sold out in poco meno di un’ora!

 

 

L’invasione del Metaverso è già in atto, resta solo da scegliere l’Avatar.