Art

La rivincita del “Piccolo formato”

Lucia Ragusa da OZ Galleria d’Arte

di Chiara Franzò

 

Sabato 8 dicembre è stata inaugurata, presso OZ Galleria d’Arte (via Etnea 38,Nicolosi), l’esposizione personale di Lucia Ragusa dal titolo “Col-le-zio-ni-sta” e sarà visitabile fino al 23 dicembre.

L’intento della mostra è quello di lanciare un segnale al settore del collezionismo ridando dignità alle opere di piccolo formato. Luca Lombardo, curatore e responsabile della galleria, racconta che negli anni d’oro del collezionismo etneo, ovvero negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, in questo periodo, venivano organizzate grandi collettive di artisti, rinomati ed esordienti, in cui si acquistavano opere d’arte da donare a Natale, la maggior parte delle quali di “piccolo formato”, economicamente più accessibili e maneggevoli.

L’esposizione, inoltre, vuole sottolineare l’importanza per una collezione privata di raccontare una storia attraverso i pezzi che la compongono.

Da qui l’idea di dedicare una mostra personale all’artista catanese Lucia Ragusa con lavori di piccole dimensioni capaci di raccontare una storia. È proprio su micro racconti che viene costruita l’intera esposizione: ogni parete accoglie un piccolo gruppo di opere che, grazie alla chiarezza pittorica di Lucia e alla sua capacità di dipingere composizioni bruscamente tagliate, focalizzano oggetti e luoghi in una prospettiva totalmente personale che si allontana dalla tradizione.

Consolidata nel vocabolario dell’artista è la memoria di luoghi cari, fidati e protetti, infatti, il tema del giardino fa da padrone. Lucia Ragusa, con la sua pennellata morbida, i suoi toni chiari e allusivi, riesce a farci entrare nel suo mondo, nei suoi ricordi ed è così che, ad esempio, possiamo ammirare i colori soavi del giardino di sua madre e i toni caldi dei fiori secchi della sua amica Bruna. Ogni opera ci rivela una storia e tutte sono dedicate a persone care all’artista.

Tra le storie “raccontate” dall’allestimento risalta il gruppo di cinque opere che narrano “l’arrivo a Catania”. Tutto inizia con Il Faro dove la maestosità dell’Etna, presenza cara e indimenticabile nella vita del territorio, è messa in contrasto con la grandiosità del faro che immediatamente riporta alla memoria il tema del micro racconto. La narrazione prosegue con Dietro il cancello rosso che nuovamente ci fa pensare di essere arrivati ma di essere ancora fuori. Con l’opera Giardino ci inoltriamo nell’ “hortus conclusus”, tanto caro all’artista, da dove ammiriamo L’albero buio che con i suoi contrasti tonali tra luci ed ombre ci accoglie sotto le sue fronde. Il racconto si conclude con la vista mozzafiato dell’Etna, punto di partenza e di arrivo per tutti coloro che vivono “all’ombra” del “gigante di fuoco”.

In mostra sono presenti anche degli oggetti in ceramica, manifestazioni collaterali del lavoro di Lucia.