Sicilia internazionale

Mostra Tema celeste, una realtà internazionale nata in Sicilia

Conferenza Incontro con Demetrio Paparoni

25/11/2015, Teatro Machiavelli, Catania

L’Archivio Pappalardo e Balloon Project, piattaforma impegnata nella ricerca e curatela nell’ambito dell’arte contemporanea e della comunicazione visiva, in collaborazione con il Teatro Machiavelli, l’Università degli Studi di Catania e l’Accademia di Belle Arti di Catania, presentano Tema celeste, una realtà internazionale nata in Sicilia, mostra a cura di Valentina Lucia Barbagallo dedicata agli originali realizzati da artisti di fama internazionale per essere espressamente pubblicati sulla rivista Tema Celeste e di recente acquisiti dall’Archivio Filippo e Anna Pia Pappalardo, collezione che si compone di opere per lo più pittoriche e fotografiche d’arte moderna e contemporanea.

Tema celeste è una rivista d’arte contemporanea, fondata nel 1982 da Demetrio Paparoni che l’ha diretta fino al 2001 prima da Siracusa, poi da Milano e New York (negli anni Novanta), cui hanno collaborato intellettuali come Arthur C. Danto, James Hilmann, Arturo Swarz, Gillo Dorfles, Stefano Zecchi.

In occasione della mostra si è tenuta anche una conversazione con Demetrio Paparoni. La curatrice del progetto Valentina Lucia Barbagallo e il collezionista Filippo Pappalardo insieme agli altri curatori di Balloon Project – Giuseppe Mendolia Calella, Cristina Costanzo e Maria Giovanna Virga hanno dialogato con il critico siracusano su temi legati alla nascita e allo sviluppo della rivista e dell’omonima casa editrice, ma anche su argomenti di carattere generale legati all’arte attuale e al nuovo libro del critico siracusano, Cristo e l’impronta dell’arte / Il sacro e la sua rappresentazione nell’arte di ieri e di oggi, edito da Skira.

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Ph Teatro Machiavelli


 

Drama

A cura di Valentina Lucia Barbagallo e Giuseppe Mendolia Calella

18-31/10/2015, Teatro Machiavelli, Catania

Artisti: Elsa Tornabene, Emanuela Bucceri, Valerio Eliogabalo Torrisi, Simone Caruso, Nuovo Cinema Casalingo

Drama è una mostra collettiva di giovani artisti siciliani che utilizzano la fotografia e il video per raccontare storie d’autore inedite, inventate o verosimili. La mostra, sin dal titolo, rimanda al teatro perché nasce proprio da una riflessione sul teatro e da un parallelismo tra rappresentazione teatrale e rappresentazione nell’arte visiva contemporanea. Come quando a teatro si apre il sipario e va in scena la pièce dello scrittore, riscritta dallo sceneggiatore, diretta dal regista e interpretata dagli attori anche Drama propone una messa in scena, ovvero, un’esposizione di tanti lavori e tante ricerche che diventano ad un tempo monologhi e dialoghi, proprio come a teatro.

Il sipario sono le vetrine del Teatro Machiavelli, la quinta da un lato è data dalla storica piazza università e dall’altra dalle pareti allestite con i lavori fotografici e video degli artisti invitati a prendere parte al progetto; gli autori sono i giovani artisti, gli sceneggiatori, i curatori, il regista è il pubblico.

L’io della ricerca introspettiva e personale delle serie fotografiche diventa un noi nel video: non a caso, cambia il mezzo utilizzato per il racconto. I frame muti e giocati su pochi colori, lasciano il posto al movimento, all’azione, al colore. Il ricordo diventa memoria collettiva e l’arte visiva incontra il teatro in questo gioco di rimandi, accostamenti e in questo tentativo catartico di esporre l’arte contemporanea, quella dei giovani artisti che ancora hanno necessità di capire e di mettere in atto la propria ricerca per approfondirla e raffinarla.

Ma il teatro non è il luogo in cui l’uomo va per ritrovare se stesso tra una risata e un ghigno, tra un pianto e un sospiro? E una mostra cos’è se non quel luogo in cui l’artista si ritrova e si perde e il pubblico si perde e si ritrova?

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Ph Francesco Nicosia


 

Handbooks

A cura di Valentina Lucia Barbagallo e Giuseppe Mendolia Calella

2-11/07/2015, Centro Culturale Polivalente, Catania

Artisti: Marco Cassarà, Irene Catania, Tothi Folisi, Gianluca Lombardo, Federico Lupo, Giuseppe Mendolia Calella, Stefania Zocco.

Handbooks è un progetto espositivo che intende riflettere sul libro dʼartista in formato cartaceo e sullʼequivoco che tale supporto spesso genera, specie se accompagnato da parole che confondono chi osserva, facendolo cadere nellʼerrore di trovarsi di fronte ad un libro ecfrastico o illustrato quando, in realtà, il libro è un unico oggetto dʼarte che si compone di più linguaggi e di vari supporti. Handbooks presenta una serie di libri fatti a mano e di libri da toccare con mano, realizzati da alcuni artisti siciliani che vivono e lavorano in Italia e allʼestero. Marco Cassarà, Irene Catania, Tothi Folisi, Gianluca Lombardo, Federico Lupo, Giuseppe Mendolia Calella e Stefania Zocco interpretano il libro in forme e modalità diverse: chi realizza libri fotografici; chi unisce le immagini alle parole dʼaltri, chi usa i pastelli, chi la carta piegata, chi i colori chi la monocromia, ecc…

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Ph Giuseppe Mendolia Calella


 

XiwangmuChiara Balsamo

A cura di Valentina Lucia Barbagallo e Giuseppe Mendolia Calella

27/06/2015, Farm Cultural Park (Casa Torretti), Favara

Protagonista di questa projectroom è l’artista milanese Chiara Balsamo. Nel video e nella serie fotografica lʼartista indaga lʼinnesto economico della cultura cinese su quella occidentale ponendo lʼattenzione sulla stratificazione sociale e sulle modificazioni degli stili di vita prodotti da questo accostamento di culture. Nella tradizione del Taoismo cinese, infatti, la Regina Madre Xiwangmu governa il leggendario Paradiso dʼOccidente. In molti racconti questo paradiso (la Terra Pura) viene descritto come un luogo terreno realmente esistente. Nei secoli molti imperatori cercarono di raggiungere questa terra divina, ma secondo la leggenda, solo lʼimperatore Mu dei Zhou (XI sec.) raggiunse il monte Kulun e incontrò Xiwangmu. Lʼintento di Chiara Balsamo è di far dialogare questo aspetto immaginario col quartiere cinese di Milano, nel tentativo di trovare una possibile giustificazione dei flussi migratori della popolazione Cinese.

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Ph Giuseppe Mendolia Calella


 

My Little House#2 Catania

A cura di Valentina Lucia Barbagallo e Giuseppe Mendolia Calella

Un progetto di Fulvio Ravagnani

7-13/07/2014, abitazione privata di Giuseppe Coniglione, Gravina di Catania (CT)

Artista in residenza: Natalia Saurin

My little house#2 Catania” assume i toni e le pose di unʼesperienza/esperimento di speculazione concettuale e visiva sulle dinamiche artistiche che incontrano quelle domestiche. Unʼartista – Natalia Saurin – si confronta con uno spazio, quello della casa di un estraneo – Giuseppe Coniglione – entrando in relazione con la quotidianità, il vissuto e la storia dello “sconosciuto”. Questa particolare contingenza crea esigenze progettuali e di produzione sui generis che si allontanano da quelle solite del sistema dellʼarte, trasformando così, per una settimana, lʼartista in demiurgo e mediatore tra mondi differenti e lontani. È come se “lʼessere” di Giuseppe e il suo “esserci”, il suo vissuto avessero “condizionato” il “fare” e lʼ”essere” artista di Natalia.

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Ph Giuseppe Mendolia Calella, Natalia Saurin


 

Less – Nuovo Cinema Casalingo

A cura di Valentina Lucia Barbagallo

27 Giugno, 2014, Farm Cultural Park, (Casa Torretti), Favara

Nuovo Cinema Casalingo presenta a Favara allʼinterno del progetto “Molecole” un video “Il diario segreto di mia madre relativo al disordine in camera mia” e unʼinstallazione fotografica composta da quattro lavori “Sospensioni #1, #2, #3, #4” accomunati dallo stesso focus stilistico: il racconto per sottrazione. Nel video – “Il diario segreto di mia madre relativo al disordine in camera mia” – una madre riprende e commenta con il telefonino la camera del figlio mostrandone in sua assenza le abitudini (il disordine, la confusione, la cucina, la zona notte, i vestiti, ecc). Attraverso gli oggetti, lʼimprovvisata “madre-regista” (alter ego del figlio) realizza con uno smartphone un documentario: immagini e parole raccontano un giovane uomo alle prese con le mura domestiche. Lo stesso accade con le fotografie “Sospensioni #1, #2, #3, #4”: un salto, il vuoto, il mancante, lʼassente, lo sguardo fermo su ciò che non cʼè. Lo spostamento della prospettiva, lʼinversione dei ruoli, sono i tempi e gli attori di questo racconto per sottrazione, di questa narrazione che si serve sia del racconto diacronico (il video) che di quello sincronico (la fotografia). Unʼaltra chiave di lettura è data proprio dal luogo in cui i Nuovo Cinema Casalingo propongono la loro ricerca: una delle tante case spogli e disabitate di Favara in cui si avverte lʼassenza di inquilini e, ad un tempo, la presenza di una volontà di cambiamento e di rinascita con lʼapertura a interventi artistico-culturali e sociali come questo.

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Ph Nuovo Cinama Casalingo


 

On paper

A cura di Valentina Lucia Barbagallo

23/12/2012 – 23/01/2013, Site Specific, Scicli

Artisti: Canecapovolto, Claudia Gambadoro, Alice Grassi, Gianluca Lombardo, Federico Lupo, Elena Mazzi, Giuseppe Mendolia Calella.

 “Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte”. Estendendo le parole di F.Truffaut allʼintera umanità, il costante dialogo tra le arti sorelle – cinema, letteratura, musica, ecc – potrebbe identificare la formula della felicità. Se così fosse, lʼingordigia da vizio diverrebbe virtù; ma attenzione!, la conversione può essere applicata solo allʼingordigia artistico-culturale. Ilarità a parte, sono le ibridazioni e le trasformazioni sperimentali della tradizionale struttura del libro dʼartista, in linea con gli orientamenti odierni dellʼarte contemporanea i punti su cui On paper – collettiva sul libro dʼartista multimediale – pone lʼaccento. On paper, infatti, rimanda sia al supporto cartaceo -“su carta”-, tipico del libro dʼetà moderna; sia alla “carta accesa -on – in funzione”, ovvero al cinema, alla video arte, alla sound art cioè a tutti quei supporti video e audio capaci di “animare” e di dare “tempo” (anche solo attraverso il suono e non esclusivamente tramite la luce o lʼunione di luce e audio) alle immagini. La natura multimediale dei libri dʼartista svela molteplici scambi e connessioni interdisciplinari. Lʼapparente staticità della carta stampata diventa movimento, così come il dinamismo antonomasico dei video e degli audio diviene fissità di fronte a suoni identici ripetuti allʼinfinito o a immagini ferme sullo schermo.

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Ph Carmen Cardillo, Fausto Brigantino, Sandra Rizzo, Roberto Castronovo


 

N.O.V not ordinary view

A cura di Valentina Lucia Barbagallo

15/11/2013 – 15/01/2014 ARTECONTEMPORANEA Bruxelles, Brussel

Artisti: Léa Belooussovitch, João Freitas, Giorgia La Rocca, Gianpaolo Lauretta.

Contemporaneo per Now, l’immediato; e per N.O.V., la Visione Non Ordinaria di uno sguardo meditativo e mediato, capace di decifrare la trasversale natura dell’osservato e di estrarne, se c’è, il significato inedito, provocatorio o, perché no, rivoluzionario. Due dimensioni, dunque, per riflettere su questa mostra. La prima parte dalla vista – dalla percezione ottica – per generare una visione, cioè il percepito intellettuale, in cui il pensiero disincarna il senso in forme intelligibili, in concetti. La seconda è la dimensione visionaria, lo svelamento del non ancora, del possibile, sostenuto e sostenibile con l’impegno etico dell’artista e del pubblico. Questa dialettica essere-cambiamento è declinata esteticamente, ma in sostanza antropologica, connaturata all’uomo: nessuna sorpresa, quindi, che i lavori presentati mostrino qualcosa per dimostrare qualcos’altro, e che si tratti di altro a venire e da costruire. Tuttavia, il proprio dell’artista è la combinazione di libertà di linguaggio e concretezza del medium, a beneficio della massima efficacia semantica e comunicativa dei concetti sottintesi. L’immagine, i materiali e le tecniche possono essere manipolati all’infinito, senza perdere, ma anzi rinnovando e moltiplicando, visibilità, tattilità, sonorità, ecc. Così, una mostra come questa, pervasa di “intenzionalità” (alla Husserl), e di estremo rigore progettuale-ideale, mobilita altrettanto vigorosamente tutti i sensi degli spettatori sugli emblematici, o perfino archetipici, materiali che veicolano la creatività degli artisti.

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Courtesy Galleria ARTECONTEMPORANEA Bruxelles


 

Città privata – progetto di residenza presso Farm Cultural Park

A cura di: Valentina Lucia Barbagallo, Giulia Crisci, Salvatore Daví, Giuseppe Mendolia Calella.

Designer: Fabrizio Cosenza, Luca Brucculeri.

Artisti: Vanessa Alessi, Lisa Wade, Carmelo Nicotra, Luca Cinquemani.

07/09/2013 – 1/12/2013 FARM CULTURAL PARK, Favara (Ag)

La ricerca ha preso avvio con una raccolta collettiva di materiale, innescando un processo relazionale che a partire dal gruppo si è esteso al territorio. Attraverso delle interviste mirate abbiamo identificato i movimenti più significativi: I favaresi che abitano in città stabilmente, i favaresi emigrati e immigrati da altri paesi. Questi flussi potrebbero essere tracciati graficamente come linee rette, che attraversano i vari insediamenti urbani. Le linee si incrociano talvolta, convivono parallelamente o confinano con vuoti abbandonati. Presso Farm cultural Park è rimasta esposta, fino al 30 Novembre 2013, una prima restituzione audiovisiva della ricerca, prima tappa progettuale per un intervento urbano successivo, pensato come tassello del processo di riqualificazione territoriale già in atto. Sulle pareti della Project room la cartina di Favara è scomposta in quattro aree di attenzione, che insieme ai racconti sonori degli intervistati restituiscono visioni e frammenti estratti in una settimana di residenza. Le linee all’interno delle cartine descrivono i flussi e loro effetti sul tessuto urbano.

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Ascolta le mappe sonore: Mappa_1, Mappa_2, Mappa_3, Mappa_4.

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Ph Luca Brucculeri, Fabrizio Cosenza, Salvatore Davì, Carmelo Nicotra


 

Heimat – Giuseppe Costa

A cura di Giuseppe Mendolia Calella

25/10/2013 – 16/11/2014 Dimora Artica, Milano

Costa presenta una serie di carboncini e grafiti che ritraggono le montagne di Palermo. Montagne presentate senza contorni netti e perimetri percepibili: sfumate e indefinite medesimamente come il ricordo delle alture del paesaggio palermitano. Una condizione esistenziale, quella dell’allontanamento, che spinge a un’azione mnemonica generata da una condizione intima: la nostalgia. La stessa nostalgia analizzata per la prima volta dal medico svizzero Johannes Hofer nel XVII secolo sui soldati costretti ad arruolarsi e ad allontanarsi dai monti delle vallate della repubblica elvetica. Questo progetto espositivo muove dalla determinazione di intercettare e ascoltare tale nostalgia restituendola nei disegni in mostra. Da qui la scelta di intitolare la serie Heimat un termine tedesco che inquadra ampiamente queste sensazioni attraverso la composizione di un’ideale schedario che congiunge le vette del sud con le atmosfere “bianche” del nord.

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Ph Patrizia Emma Scialpi


 

Video screening – Cose che mi sono successe – Nuovo Cinema Casalingo

A cura di Giuseppe Mendolia Calella

23-29/03/2013 Studio Kina, Catania

14/09/2013 Von Holden Studio, Palermo

Un ciclo di video che raccontano con uno scollegato senso narrativo storie di ordinaria incompletezza. I NCC intendono “rappresentare se stessi” e al contempo auto-sovvertirsi. Un disordinato cassetto pieno di cianfrusaglie inutili da cui però è difficile staccarsi: la materia è quella filmica e cinematografica trattata, ad un tempo, con antipatia ed empatia.

Il collettivo di video maker racconta storie e situazioni che non suscitano l’interesse di nessuno, nemmeno il loro. Documentazione random, informazioni e oggetti vengono, raccolti, presentati e poi immediatamente archiviati (messi via), perché sono segno e prova del livello di disordine generato. Il cassetto va chiuso e mai più riaperto.

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Ph Nuovo Cinama Casalingo


 

Algoritmo

A cura di Valentina Lucia Barbagallo e Salvatore Davì

03/03/2013 – 03/04/2013 Independent Cultural Space RITMO, Catania

Artisti: Fabrizio Cosenza, Andrea Mangione, Marco Mangione, Giuseppe Mendolia Calella.

Algoritmo non intende soffermarsi sulla relazione algoritmo/costruzione mostra e sullo scontro algoritmo/processo artistico ma mira alla presentazione delle opere come riflessioni sulla necessità di determinate fasi per la risoluzione di un quesito; le opere in mostra non sono, dunque, algoritmi in sé, ma si presentano come degli input tematici sul problema. Ogni opera è una domanda, un’osservazione sul connubio arte e scienza: entrambe cercano di conoscere e di far conoscere in maniera critica le dinamiche interne che muovono i fenomeni naturali e sociali. La differenza tra l’applicazione matematica e quella artistica sta nel risultato finale: la prima, intende risolvere un problema; la seconda, vuole sottoporre alla nostra at- tenzione quesiti su cui riflettere e che spesso non verranno risolti, restando aperti.

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Ph RITMO


 

L’orologio sa quando svegliarci – Giuseppe Mendolia Calella

A cura di Valentina Lucia Barbagallo

16/02/2013 – 16/03/2013 Zelle Arte Contemporanea, Palermo

In questo progetto espositivo personale Giuseppe Mendolia Calella indaga con la propria ricerca un tempo che non gli appartiene né come individuo né come parte di una famiglia. Ricerca in oggetti e pareti di case che non ha mai vissuto tracce di un passato non suo che cerca di ricostruire per custodirlo. Si prende cura di oggetti altrui, sceglie immagini da quaderni e libri di una o più generazioni passate e le accosta quasi a voler ricreare continuità e senso. Sottrae ad interni domestici carta da parati, mattonelle, lenzuola, e altri materiali che lega con dello spago costruendo un nuovo spazio monodimensionale, l’altezza si piega sulla base e la larghezza acquista le stesse dimensioni delle altre due. Uno spazio apparentemente contratto, in realtà infinitamente vario, quanto infinita può essere la nostra memoria mescolata alla nostra immaginazione. Mendolia Calella riflette sulla differenza che vi è tra la memoria e il ricordo, figli degli stessi genitori essi presentano delle sfumature diverse e complementari: la prima alimenta il lavoro dell’archeologo, dei filologi, degli storici e di tutti quegli studiosi che cercano nelle tracce del passato delle risposte oggettive per ricostruire un tempo oramai finito. Il secondo – il ricordo – invece, presenta un aspetto più segreto perché si annida tra la mente e il cuore e spesso non si presenta sotto forma scritta ma come ausilio orale con cui la generazione passata si racconta a quella presente nell’intimità di un’origine comune: la famiglia, la comunità.

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Ph Mapi Rizzo e Noemi Lp


 

Crossing of ideas project

Curatori: Valentina Lucia Barbagallo, Salvatore Davì, Giuseppe Mendolia Calella, Maria Giovanna Virga.

Artisti: Francesco Tagliavia, VVVB, Stefano Cumia, Silvia Idilli.

23/12/2012 – 23/01/2013, Clang, Scicli (Rg)

Quattro curatori e quattro artisti hanno dato vita al progetto Crossing of ideas, ovvero, a questo passaggio, transito tra città e regioni diverse di idee, immagini, ecc. Come? Ciascun artista o collettivo è stato invitato da un curatore ad inviare via posta (no, via mail) un’immagine che avesse qualche attinenza con il concetto di “Attraversamento”. Ogni curatore, una volta ricevuta la busta e attenzionato il contenuto, ha scritto un testo curatoriale, piuttosto che delle suggestioni, riflessioni, e le ha poi spedite sempre via posta alla sede di Balloon. Quanta difficoltà incontrano oggi le idee ad essere veicolate mediante le vie reali, quelle cioè fatte di file alla posta, ritardi delle spedizioni, ecc? Tantissime! Ma, nonostante tutto, le idee hanno superato gli ostacoli e sono giunte a destinazione! Il loro è stato un viaggio nel tempo: trasmettere contenuti contemporanei utilizzando dei mezzi più legati al passato che al domani. Questa è la dimensione entro cui si muove la generazione nata tra il pre- e il post-internet e di conseguenza le loro idee. Ibridi dilaniati dal prima e dal dopo “http”, spaesati dalla velocità del futuro e castrati dalla lentezza del passato. In questa biosfera in cui entrambe le modalità sopravvivono, Balloon – una piattaforma di ricerca dedicata all’arte contemporanea – ha lasciato il supporto di cui è figlia per tornare alle buste, alle raccomandate, al contatto con un impiegato postale, con le altre persone, con il corriere, ecc… Balloon ha usato questo supporto per ricordare a se stesso e agli altri quanto l’equilibrio e l’effettivo attraversamento dei confini fisici e metafisici delle idee si possa compiere muovendosi in maniera polidirezionale. In tal modo, l’individuo diventa società; immaginario individuale diventa immaginario collettivo e la teoria si trasforma in pratica.

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Ph Courtesy Clang, Scicli.


 

Why.te

A cura di Valentina Lucia Barbagallo e Salvatore Davì

06-13/10/2012 Studio Kina, Catania

Artisti: Brevidistanze, Laura Cantale, Irene Catania, Fabrizo Cosenza, Giuseppe Mendolia Calella, Nuovo Cinema Casalingo.

Ironicamente basato su un errore ortografico, Why.te pone l’attenzione sulla natura ibrida del lemma la cui radice rimanda all’avverbio interrogativo inglese “Why-Perchè” e il cui suono rinvia al termine anglosassone “White-Bianco”.Why.te è una parola che così scritta non vuol dire nulla, ma che intende fornire l’input per una riflessione critica e non assolutista circa il senso dell’uso del “bianco” nell’età contemporanea e sul significato simbolico che esso ha assunto in culture ed epoche sto- riche lontane tra loro. Il “bianco”, oltre ad essere un colore acromatico, cioè un colore che contiene in se tutti i colori dello spettro elettromagnetico, è anche ciò che, in acustica, si definisce “suono bianco”, ovvero, quel suono che contiene in se tutte le frequenze udibili. Da questa duplice essenza del “bianco” di essere “non” colore e “non” suono nasce l’idea di giocare sulla scrittura e sulla pronuncia di Why.te.

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Ph Laura Cantale, Irene Catania


 

Portfolio show

Lettura dei portfolio dei giovani artisti siciliani

Curatori: Giusi Affronti, Valentina Lucia Barbagallo, Salvatore Davì, Giusi Diana, Alessandra Ferlito, Giuseppe Mendolia Calella, Tiziana Pantaleo, Katiuscia Pompili, Rosario Sorbello.

Artisti Catania: Andrea Iannino, Nuovo Cinema Casalingo, Valentina Cirami, Stefania Palmieri, Giulio Interlandi, Annalisa Giardina, Rosa Franceschino, Maria Rosa Tirrito, Gaetano Condello, Giuseppe Botta, Daniela Lorefice.

Artisti Palermo: Domenico Aronica, Andrea Mineo, Ignazio Mortellaro, Valentina Cirami, Simona Nasta, FareAla, Mapi Rizzo, Francesca Fiore, Maria Cangemi, Martina Di Trapani, Stefania Palmieri, Francesca La Porta, Simona Costa, Nuccia Taranto, Elda Carbonaro, Francesco Cuttitta.

17/12/2012 BOCS, Catania

14/01/2013 Spazio Cannatella, Palermo

Balloon Contemporary Art & Publishing Project in collaborazione con BOCS (Bocs of Contemporary Space) di Catania propongono, all’interno del neo-progetto didattico BOCSlab lanciato dallo spazio espositivo indipendente diretto da Giuseppe Lana e Claudio Cocuzza, un ciclo di letture dei portfolio di giovani artisti siciliani. L’intento è quello di creare un momento d’incontro e di confronto tra i giovani artisti e i curatori che operano in Sicilia e sul territorio nazionale. Il progetto propone anche l’elaborazione di un database sulla nuova produzione artistica regionale. Nove curatori, tra giovanissimi e affermati: Giusi Affronti, Valentina Lucia Barbagallo, Salvatore Davì, Giusi Diana, Alessandra Ferlito, Giuseppe Mendolia Calella, Tiziana Pantaleo, Katiuscia Pompili, Rosario Sorbello, prendono parte alla doppia sessione – una con sede a Catania e una a Palermo – del progetto.

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Ph Balloon project


 

Convivium

a cura di Valentina Lucia Barbagallo

15/07 – 11/08/2012

Zelle artecontemporanea, Palermo

Artisti: Francesco Balsamo Fabrizio Cosenza, Luigi Massari, Giuseppe Mendolia Calella, Carmelo Nicotra, Enrico Piras.

Curatori: Rocco Giudice, Gianluca Lombardo, Giangavino Pazzola, Maria Giovanna Virga.

“Convivium” è un’opera unica formata da sei porzioni appositamente “prelevate” da ciascun artista da opere a se stanti; da sei considerazioni autografe dei “commensali” o di altri curatori/artisti (Gianluca Lombardo, Maria Giovanna Virga, Giangavino Pazzola, Rocco Giudice), invitati a scrivere un testo che contestualizzasse la porzione in relazione alle altre porzioni e alla ricerca individuale di ciascun artista. Ai sei artisti (Balsamo, Cosenza, Nicotra, Massari, Mendolia Calella, Piras) è stato, inoltre, chiesto di scegliere liberamente una porzione di un altro “commensale” su cui scrivere delle riflessioni. Ecco che Francesco Balsamo e Carmelo Nicotra si scambiano, vicendevolmente, considerazioni sui propri lavori, si sentono telefonicamente e via mail per cercare di carpire quante più informazioni, sottigliezze, sfumature della ricerca altrui e, altrettanto, fanno Giuseppe Mendolia Calella e Enrico Piras; Luigi Massari e Fabrizio Cosenza. La stima e lo scambio umano e artistico – esistente prima ancora di questo progetto – è aumen- tato e confluito palesemente nei testi da loro scritti.“Convivium” intende annullare la dicotomia tra artista – colui che crea l’opera – e osservatore – colui che analizza l’opera – chiedendo a ciascun artista di diventare osservatore delle altre porzioni e di sceglierne una su cui scrivere delle riflessioni da rendere note a un ulteriore “osservatore” – il pubblico – invitato, non a visitare, ma a partecipare. Confrontarsi su ciò che è, ciò che potrebbe essere e su ciò che mai sarà crea “identità” per negazione, si nutre di alterità, crea scambio, nonché, crescita individuale e collettiva.

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Ph Fabrizio Cosenza, Enrico Piras