TWINS
Brevidistanze (Andrea e Marco Mangione),
Carlo e Fabio Ingrassia – a cura di Katiuscia Pompili
di Valentina Lucia Barbagallo
Twins – “Gemelli” – è il titolo scelto per il primo progetto dedicato agli artisti under 30 promosso da BOCS e inaugurato lo scorso 22 Aprile presso l’Accademia di Belle Arti Abadir di Catania. La mostra curata da Katiuscia Pompili è incentrata sulle opere dei gemelli Mangione e Ingrassia, da qui il riferimento al doppio, sin dal titolo. Doppio in senso fisico: coppie di fratelli omozigoti che lavorano insieme; doppio come identità artistica: quattro mani al servizio di un’idea; doppio come alterità: moltiplicazione del proprio “Io” (creazione di un alter ego), ecc. La curatrice sottolinea l’importanza di tale tematica all’interno della letteratura e del mito prendendo spunto da aneddoti biblici e ponendo quesiti circa le possibili soluzioni cui una collaborazione (in questo caso, vero e proprio metodo di lavoro assunto dai Mangione e dagli Ingrassia) artistica tra gemelli possa raggiungere.
Non appena varchiamo la soglia della prima stanza del piano superiore dell’Accademia Abadir troviamo un unico wall painting separato fisicamente, ma continuo cromaticamente dei gemelli Mangione che costruendo delle vere e proprie quinte (ricordiamo, infatti, che entrambi i fratelli provengono da studi di scenografia) sui toni del grigio, del nero e del bianco creano un habitat in cui Andrea e Marco diventano “Brevidistanze”, ovvero, un’unica identità artistica. Le quinte da loro create non raggiungono il tetto e non chiudono totalmente lo spazio, questo perché i Mangione vogliono mettere in comunicazione le loro opere con lo spazio interno (i decori delle villa di fine settecento) e col panorama esterno che, prepotentemente, entra dentro lo spazio espositivo dalle finestre della sala. Un gioco di richiami e di visioni vivaci e facete è creato dalla specularità delle due parti del wall painting. Da una parte, troviamo un quadro che ritrae Pupa Guè, (bambolina bionda e dalle fattezze morbide) alter ego dell’urban artist Marco, dall’altra, invece, all’interno di un grande rettangolo grigio che funge da cornice della cornice, troviamo un quadro in bianco e nero,”Portrait”, che ritrae- con stile fotografico – una giovane donna sospesa in una dimensione atemporale creata da illeggibili e pertanto, indecifrabili scritte volutamente manipolate da Andrea.
Dalla luminosità e dall’atmosfera ilare di Brevidistanze, passiamo all’atmosfera raccolta e quasi sacrale ricercata dai gemelli Ingrassia. Nella penombra di una grande sala vuota, due strisce di moquette nera collocate per terra e calpestabili sembrano disegnare due navate che risalendo verticalmente lungo le pareti bianche si congiungono a Le veau blanc, opera romboidale altamente simbolica. A dialogare con le opere è chiamato non solo il pubblico (elemento contemporaneo) ma anche un elemento architettonico preesistente, illuminato al suo interno da un faretto: un camino (elemento del passato). Piani temporali diversi si sovrappongo per dare ampio spazio alle immagini che sembrano emergere candide e ben definite dall’atmosfera tetra volutamente scelta dai gemelli. “Carlo e Fabio – scrive la Pompili – operano a quattro mani, l’uno destrimano, l’altro mancino. Sin da bambini hanno individuato l’uno nell’altro la completezza che cercavano: «io definisco e lui raccorda» dicono, esprimendo la loro individualità nell’assoluta cooperazione. Nelle loro opere il doppio elemento geometrico/animale non si contrappone perché si risolve in un’astrazione comune: il disegno realizzato attraverso un processo sottrattivo si materializza. Lo spazio della tela non è rappresentativo ma è una quarta dimensione in cui l’elemento disegnato prende vita, esce dall’area incorniciata ed entra nello spazio reale”.
E’ proprio la diversità del modus pensandi e operandi delle due coppie di gemelli – Mangione e Ingrassia – che appare evidente dai risultati cui pervengono le loro rispettive ricerche artistiche a rendere controversa la lettura interpretativa dell’ardita, per certi aspetti, scelta curatoriale di “Twins”.
22 aprile / 20 maggio 2012
(Visite su appuntamento +39 349 8654954)
Accademia di Belle Arti Abadir / via G. Leopardi, 8 / S.A.Li Battiati, Catania